CHI E' IL PAZIENTE E QUALE E'IL SUO RUOLO IN TERAPIA
Stando al dizionario italiano il termine "paziente" indica "chi è affetto da una malattia e si sottopone a cure". Inteso in questo senso il significato tende a generare repulsione, specialmente se utilizzato in ambito psicologico.
In realtà però esiste anche l'aggettivo "paziente" che indica "chi ha o esercita pazienza".
In realtà però esiste anche l'aggettivo "paziente" che indica "chi ha o esercita pazienza".
Questo è il significato che noi Psicoterapeuti assegnamo ai pazienti, perchè ci vuole molta pazienza per sopportare dolori e sofferenze e occorre "pazientare"prima che si possa recuperare lo stato di benessere.
I problemi portati in Psicoterapia da un paziente non sono necessariamente eclatanti, esistono problemi di natura emotiva, ansie generalizzate o legate a situazioni specifiche, insicurezze, indecisioni, cambiamenti importanti nello stile di vita.
Per gli psicoterapeuti di indirizzo psicodinamico il paziente per poter "sopravvivere emotivamente" ad avvenimenti che non sa gestire, sviluppa delle "difese di tipo psicologico", l'evento problematico o "traumatico" viene così reso parzialmente gestibile, ma permane nel sistema psichico come "stato di malessere" e spesso genera un "sintomo". L'individuo ricorre quindi al terapeuta quando avverte il sintomo.
Storicamente il paziente è uno che si consegna al "medico", almeno per tutto ciò che riguarda la sua malattia, rassegnandosi all’idea che la guarigione non dipende dalla propria volontà e dai propri sforzi, ma dall’aiuto degli altri, in particolare dei medici.
In Psicoterapia invece il paziente è parte attiva e fondamentale di una relazione, il terapeuta è solo una guida, un sostegno, un porto stabile dove il paziente può approdere in ogni momento quando ne sente il bisogno, è un faro nel buio che lo guida, ma non è l'attore principale.
I problemi portati in Psicoterapia da un paziente non sono necessariamente eclatanti, esistono problemi di natura emotiva, ansie generalizzate o legate a situazioni specifiche, insicurezze, indecisioni, cambiamenti importanti nello stile di vita.
Per gli psicoterapeuti di indirizzo psicodinamico il paziente per poter "sopravvivere emotivamente" ad avvenimenti che non sa gestire, sviluppa delle "difese di tipo psicologico", l'evento problematico o "traumatico" viene così reso parzialmente gestibile, ma permane nel sistema psichico come "stato di malessere" e spesso genera un "sintomo". L'individuo ricorre quindi al terapeuta quando avverte il sintomo.
Storicamente il paziente è uno che si consegna al "medico", almeno per tutto ciò che riguarda la sua malattia, rassegnandosi all’idea che la guarigione non dipende dalla propria volontà e dai propri sforzi, ma dall’aiuto degli altri, in particolare dei medici.
In Psicoterapia invece il paziente è parte attiva e fondamentale di una relazione, il terapeuta è solo una guida, un sostegno, un porto stabile dove il paziente può approdere in ogni momento quando ne sente il bisogno, è un faro nel buio che lo guida, ma non è l'attore principale.
Perchè le persone preferiscono evitare gli psicologi e la psicoterapia?
Le persone devono trovare il coraggio di esplorare il proprio Sé;
Devono essere disposte a mettersi in discussione;
Devono saper essere autocritiche ed aperte alle critiche costruttive;
Devono saper riconoscere i propri sbagli ed essere disposte ad imparare dai propri errori, cosapevoli di ESSERE UMANI.
Soprattutto, devono avere il coraggio di accettare il dolore che hanno dentro ed affrontarlo, quando è meno doloroso ignorarlo...sino a che ci si riesce.
Perchè allora dovrei affrontare un percorso di terapia?
Perchè sino a quando decidiamo di non affrontare i nostri demoni loro ci perseguiteranno. Non potremo liberarci delle nostre gabbie, non potremo sentirci felici e sereni, non potremo realizzarci nella vita, non potremo trovare il coraggio di fare scelte sbagliate ma utili.
Soprattutto, non potremo essere attori della nostra vita, ma solo spettatori.
Perchè sino a quando decidiamo di non affrontare i nostri demoni loro ci perseguiteranno. Non potremo liberarci delle nostre gabbie, non potremo sentirci felici e sereni, non potremo realizzarci nella vita, non potremo trovare il coraggio di fare scelte sbagliate ma utili.
Soprattutto, non potremo essere attori della nostra vita, ma solo spettatori.